Al principio della sua opera maggiore Schopenhauer inaugura così il suo pensiero: ”Il mondo è una mia rappresentazione, ecco una verità valida per ogni essere vivente e pensante benché l’uomo possa venirne soltanto a coscienza astratta e riflessa” (Die Welt als Wille und Vorstellung, 1819). Tutto il regno dei fenomeni empirici che si para dinanzi al soggetto percipiente non è altro che un carnevalesco e sfarzoso combinarsi di illusioni prive di validità esistenziale; il mondo è una nostra rappresentazione e nessuno è in grado di vedere le cose per quello che sono, ossia trainate costantemente dall’unica entità metafisica celata sotto di esse: la volontà.

La rappresentazione illusoria è composta di due metà essenziali alla sua sussistenza, un soggetto (l’uomo) in grado di percepire gli avvenimenti e gli avvenimenti stessi, ossia l’oggetto della percezione; ma le due componenti non vanno intese separatamente bensì come entità consustanziali e questo perché l’oggetto non è altro che una proiezione gettata sull’esterno da parte dell’uomo stesso che crede di avere a che fare con elementi concreti, ma che in realtà sono sue rappresentazione soggettive della realtà. L’intelletto umano dunque ordina e sistema le sue intuizione secondo categorie interne e soggettive restituendoci un’immagine del mondo che non è quella veritiera; tra la vita ed il sogno c’è stretta parentela, ed una netta distinzione tra  i due fenomeni non è possibile, tra di essi c’è continuità e coerenza.

Qual è allora l’essenza della realtà? quale la sua reale identità? Essa viene identificata da Schopenhauer con la volontà, e la volontà è un cieco ed irresistibile impeto irrazionale che ci pervade tutti, è ciò che agita e mette in movimento l’universo; la volontà è ciò che fa crescere e vegetare una pianta, che muove l’ago calamitato verso il nord, è la forza che determina attrazione e repulsione tra gli elementi, che attira la pietra al suolo così come la terra al cielo. In quanto essenza originaria di tutte le cose essa determina gli avvenimenti e viene percepita dall’uomo come brama di vita e volontà di autoconservazione.

Senza libri lo sviluppo della civiltà sarebbe stato impossibile. Essi sono il motore del cambiamento, finestre sul mondo, “Fari, – come disse il poeta – eretti nel mare del tempo”. Essi sono compagni, insegnanti, maghi, banchieri dei tesori del mondo, i Libri sono l’umanità stampata.

Il compito non è vedere quanto nessuno ha visto ancora, ma pensare quello che ancora nessuno ha pensato su ciò che tutti vedono

L’uomo è l’unico animale che provoca sofferenza agli altri senza altro scopo che la sofferenza come tale.

Il suicidio può essere considerato un esperimento – una domanda che l’uomo pone alla natura, cercando di costringerla a rispondere. La domanda è questa: Quale cambiamento produce la morte nell’esistenza di un uomo e nella sua visione della natura delle cose? Si tratta di un esperimento maldestro da compiere, perché comporta la distruzione della coscienza stessa che pone la domanda e attende la risposta.

Quando si hanno di fronte degli imbecilli o dei matti, c’è un modo solo di dimostrarsi intelligenti: non parlare con loro.

L’uomo, come tutti gli oggetti dell’esperienza, è un fenomeno nel tempo e nello spazio, e siccome la legge di causalità vale per tutti a priori e pertanto senza eccezioni, anche lui vi deve essere sottomesso.

La pietà verso gli animali è talmente legata alla bontà del carattere da consentire di affermare fiduciosamente che l’uomo crudele con gli animali non può essere buono

Soltanto attraverso ciò che facciamo apprendiamo ciò che siamo.

Il talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire; il genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere.

La differenza essenziale tra le azioni e le opere sta nel fatto che le azioni hanno vita effimera, mentre le opere restano. Le opere infatti sono di qualità ben superiore in quanto frutti dell’intelligenza pura e innocente che esala come profumo dal mondo della volontà.

Ogni religione è antagonistica rispetto alla civiltà.

Ormai da gran tempo ho rinunciato al plauso dei miei contemporanei.

Si sappia che le menti mediocri sono la regola, le buone l’eccezione, le eminenti rarissime e il genio un miracolo.

Così ristretto è il vero e proprio pubblico degno dei filosofi genuini, che perfino i discepoli atti a comprenderli sono loro parcamente condotti dai secoli.

L’intelletto non è una grandezza estensiva bensì intensiva: perciò un solo individuo può tranquillamente opporsi a diecimila, e un’assemblea di mille imbecilli non fa una persona intelligente.

L’ottimismo, quando non sia per avventura il vuoto cianciar di cotali sotto la cui piatta fronte non altro alberga se non parole, sembra non pure un pensare assurdo, ma anche iniquo davvero, un amaro scherno dei mali senza nome patiti dall’umanità.

Quel che rimane dopo la soppressione completa della volontà è invero, per tutti coloro che della volontà ancora son pieni, il nulla. Ma viceversa per gli altri, in cui la volontà si è rivolta da se stessa e rinnegata, questo nostro universo tanto reale, con tutti i suoi soli e le sue vie lattee, è — il nulla.

Come il mondo è da un lato, in tutto e per tutto, rappresentazione, così dall’altro, in tutto e per tutto, volontà.

È fuori di dubbio che le dottrine della fede, basate sull’autorità, sul miracolo e sulla rivelazione, sono un ripiego unicamente adatto all’infanzia dell’umanità.

Dire molte parole e comunicare pochi pensieri è dovunque segno infallibile di mediocrità; invece segno di testa eccellente è il saper rinchiudere molti pensieri in poche parole

Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione.

Un punto importante dell’umana saggezza sta nella giusta proporzione in cui dedichiamo la nostra attenzione, parte al presente, parte al futuro, affinché l’uno non ci guasti l’altro. Molti vivono troppo nel presente e sono le persone leggere; altri troppo nell’avvenire e sono i pavidi e gli ansiosi. Raramente uno saprà tenere il giusto mezzo.

Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male. Lui solo conosce l’ora esatta, ma a che gli giova? Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l’ora sbagliata.

Sposarsi significa dimezzare i tuoi diritti e raddoppiare i tuoi doveri.

In base al concetto empirico di libertà diciamo: “Io sono libero se posso fare ciò che voglio”, e con questo “ciò che voglio” la libertà è già definita. Ma, dato che cerchiamo la libertà del volere, la domanda andrebbe formulata così: “Puoi anche volere ciò che vuoi?

A parte poche eccezioni, al mondo tutti, uomini e animali, lavorano con tutte le forze, con ogni sforzo, dal mattino alla sera solo per continuare ad esistere: e non vale assolutamente la pena di continuare ad esistere; inoltre dopo un certo tempo tutti finiscono. È un affare che non copre le spese.

I pensieri messi per iscritto non sono nulla di più che la traccia di un viandante nella sabbia: si vede bene che strada ha preso, ma per sapere che cosa ha visto durante il cammino bisogna far uso dei suoi occhi.

Un essere personale − com’è inevitabile sia ogni Dio − il quale non abbia alcun luogo, ma sia ovunque e da nessuna parte, si può soltanto enunciare, non immaginare, e quindi neppure credere.

Davanti a un’opera d’arte bisogna comportarsi come di fronte a un principe, e mai prendere la parola per primi. Altrimenti, si rischia di sentire soltanto la propria voce.

Che la morale del cristianesimo non tenga conto degli animali è un suo difetto che farebbe meglio a confessare.

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.

Se non fossimo così interessati a noi stessi, la vita sarebbe così poco interessante che nessuno di noi sarebbe in grado di sopportarla.

In genere è consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace piuttosto che con quello che si dice. La prima alternativa è saggezza, la seconda è vanità.

Provare invidia è umano, assaporare la gioia per il danno altrui è diabolico.

Non c’è denaro impiegato più vantaggiosamente di quello che ci siamo lasciati togliere per via d’imbrogli: con esso infatti abbiamo immediata saggezza.

Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell’istinto sessuale. Se la passione del Petrarca fosse stata appagata, il suo canto sarebbe ammutolito.

Che i vermi roderanno il mio corpo è un pensiero che posso sopportare; ma che i professori di filosofia rodano la mia filosofia, è un’idea che mi fa venire i brividi.

Quando si è vecchi, si ha dinanzi a sé soltanto la morte, mentre quando si è giovani si ha davanti la vita; sennonché ci si può chiedere quale dei due casi sia il più inquietante, e se tutto sommato la vita non sia qualcosa che è meglio avere dietro di sé che davanti.

Le religioni sono come le lucciole: per risplendere esse hanno bisogno dell’oscurità. Un certo grado di ignoranza generale è la condizione di tutte le religioni, è il solo elemento nel quale esse possono vivere.

Il corpo intero non è altro se non la volontà oggettivata.

Lasciar trapelare ira oppure odio dalle proprie parole o dai propri atteggiamenti è inutile, pericoloso, imprudente, ridicolo, volgare. Non si dovrà quindi mostrare ira né odio, se non attraverso le azioni. Si potrà fare quest’ultima cosa in modo tanto più perfetto, quanto più completamente si è evitata la prima.

Il voler scrivere come si parla è da biasimare tanto quanto il suo contrario, cioè voler parlare come si scrive.

La bellezza è una lettera aperta di raccomandazione che conquista subito i cuori.

Ogni appagamento dei nostri desideri strappato al mondo è appena simile all’elemosina, che oggi tiene in vita il mendico perché domani ancor soffra la fame.

La vita somiglia a una bolla di sapone che continuiamo a gonfiare il più a lungo possibile, ma con l’assoluta certezza che scoppierà.

Con l’eliminazione del diritto del più forte si è introdotto il diritto del più furbo

Una briciola di volontà pesa più di un quintale di giudizio e persuasione.

Come si porta il peso del proprio corpo senza sentirlo, mentre invece si sente quello di ogni corpo estraneo che si voglia muovere, così non si notano i propri difetti, ma solo quelli degli altri.

Le leggi sono come le tele di ragno; i calabroni le attraversano senza intoppi, i moscerini vi restano impigliati

Il filosofo non deve mai dimenticare che la sua è un’arte e non una scienza.

La salute supera tutti gli altri beni esterni, a tal punto, che davvero un mendicante sano è più felice di un re ammalato.

C’è un unico errore innato, ed è quello di credere che noi esistiamo per essere felici.

Gli uomini volgari hanno inventato la vita di società perché è per loro più facile sopportare gli altri che sopportare se stessi.

La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.

Ogni genio è un gran fanciullo, già per il suo guardare al mondo come a un che di estraneo. Chi nella vita non resta per qualche verso un fanciullo e diventa invece un uomo serio, sobrio, posato e ragionevole, sarà certo un bravo e utile cittadino di questo mondo, ma un genio non sarà mai.

La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.

Solo quando il mondo sarà diventato abbastanza onesto da non impartire lezioni di religione ai ragazzi prima del quindicesimo anno di età, ci si potrà aspettare qualche cosa da lui.

Nonostante tutti i tentativi e i sofismi di sant’Agostino, la responsabilità del mondo e di tutte le sue sventure ricade comunque su Dio, il quale ha creato tutto, assolutamente tutto, e sapeva come sarebbero andate le cose.

La miseria e le preoccupazioni generano il dolore, la sicurezza, invece, e l’abbondanza la noia.

Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. Si dovrebbe quindi utilizzare il biasimo di questi ultimi, come una medicina amara, per conoscere se stessi

Il sogno potrebbe essere definito una breve follia e la follia un lungo sogno.

Chi ama la verità odia gli dei, al singolare come al plurale.

Desiderare l’immortalità è desiderare la perpetuazione in eterno di un grande errore.

Se ad un Dio si deve questo mondo, non ci terrei ad essere quel Dio: l’infelicità che vi regna mi strazierebbe il cuore.

Poiché non esistono due individui perfettamente uguali, ci sarà una sola determinata donna che corrisponderà nel modo più perfetto ad un determinato uomo. La vera passione d’amore è tanto rara quanto il caso che quei due s’incontrino.

Tutti gli uomini vogliono vivere, ma nessuno sa perché vive.

Un alto grado di intelligenza tende a rendere un uomo asociale.

La fede si può promuovere soltanto in modo indiretto, precostituendo, con largo anticipo, condizioni opportune, vale a dire preparandole un terreno adatto su cui possa allignare bene; quel terreno è l’ignoranza.

Ogni verità passa attraverso tre fasi: all’inizio è ridicolizzata, poi è violentemente contrastata, infine la si accetta come evidente.

Chi scrive per gli stupidi è sempre sicuro di avere un vasto pubblico.

L’amore è il grande agguato che la natura ha teso agli uomini per propagarne la specie.

Per avere pensieri originali, straordinari, forse immortali, è sufficiente estraniarsi dal mondo e dalle cose per certi momenti in modo cosi totale che gli oggetti e i processi più ordinari appaiano assolutamente nuovi e ignoti, sicché in tal modo si dischiuda la loro vera essenza. Quel che si richiede qui non è qualcosa di difficile; ma non è assolutamente in nostro potere ed è appunto l’operare del genio.

È certo che un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere che ciò che vuole.

Nel mondo non si ha altra scelta che quella tra la solitudine e la volgarità.

Ogni miserabile babbeo, che non abbia al mondo nulla di cui poter essere orgoglioso, si appiglia all’ultima risorsa per esserlo, cioè alla nazione cui appartiene.

L’erudizione sta al genio come le note al testo..

Essere consapevoli di ciò che si prova dentro di sé, senza sentirsi sbagliati, è il passo fondamentale per essere padroni di se stessi.

L’egoismo ispira un tale orrore che abbiano inventato le buone maniere per nasconderlo, ma traspare attraverso tutti i veli e si tradisce in ogni occasione.

Il nostro pensiero di una felicità futura è sempre chimerico: ora c’inganna la speranza, ora ci delude la cosa sperata.

Più intelligenza avrai più soffrirai.

Quanto più uno possiede in se stesso, di tanto meno egli necessita del mondo esterno. Ecco perché la superiorità dello spirito rende poco socievoli.

Chi non ama la solitudine non ama neppure la libertà, perché si è liberi unicamente quando si è soli.

Il piacere non è mai piacevole come ci aspettiamo ed il dolore è sempre più doloroso. Il dolore supera di gran lunga il piacere. Se non ci credi, confronta i rispettivi sentimenti di due animali, uno dei quali sta mangiando l’altro.

Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l’opinione altrui.

Dei giorni felici della nostra vita ci accorgiamo solo quando hanno ormai lasciato il posto a giorni infelici.

Un uomo deve anche sapere ciò che vuole, e sapere ciò che può: solo così mostrerà carattere, e riuscirà a qualcosa di buono.

La brevità della vita, tanto spesso lamentata, potrebbe forse essere quel che la vita ha di meglio.

Il medico vede l’uomo in tutta la sua debolezza, l’avvocato in tutta la sua cattiveria, il teologo in tutta la sua stupidità

L’uomo fa sempre soltanto ciò che vuole e pure lo fa necessariamente. Ciò dipende dal fatto che egli è già ciò che vuole, poiché da ciò che è segue necessariamente ciò che di volta in volta fa.

Il destino mescola le carte e noi giochiamo.

Che cosa si può pretendere da un mondo in cui quasi tutti vivono soltanto perché non hanno il coraggio di suicidarsi!

I selvaggi si divorano l’un l’altro, gli uomini civili si imbrogliano l’un l’altro, e questo si chiama l’andamento del mondo.

Noi perdiamo tre quarti di noi stessi per essere come le altre persone.

La musica, intesa come espressione del mondo, è una lingua universale al massimo grado, e la sua universalità sta all’universalità dei concetti più o meno come i concetti stanno alle singole cose.

All’uomo intellettualmente dotato la solitudine offre due vantaggi: prima di tutto quello di essere con se stesso e, in secondo luogo, quello di non essere con gli altri.

La conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.

Quasi tutti i nostri dolori scaturiscono delle nostre relazioni con gli altri. Non c’è sentiero più sbagliato per la felicità che la mondanità.

Nessuno è divenuto artista per lo studio dell’estetica, né un nobile carattere s’è formato con lo studio dell’etica.

Il senso dell’umorismo è la sola qualità divina dell’uomo.

I primi quarant’anni di vita ci danno il testo; i successivi trenta ci forniscono il commento allo stesso.