Il fenomeno dell’immigrazione è sempre esistito: fin dai tempi più antichi ci sono stati individui oppure interi popoli che si sono spostati dal loro Paese d’origine ad un altro in cerca di una sorte migliore. In genere si emigra per motivi economici, e quindi per trovare un lavoro migliore o un Paese maggiormente ricco di opportunità, oppure per ragioni politiche o sociali, quindi per sfuggire ad una situazione di guerra o di oppressione politica.
Quando l’immigrazione da fenomeno sporadico diventa un fenomeno di massa, si può creare un problema di gestione sia economico che sociale tutt’altro che irrilevante e semplice da gestire per il Paese di immigrazione.
Per non sottovalutare la complessità di questa situazione, ecco le migliori frasi sull’immigrazione e sugli immigrati scritte da politici, giornalisti, scrittori, storici, sociologi e filosofi di ogni epoca.
Interi popoli sono in movimento in tutto il pianeta e in modo particolare in Africa, nel vicino Oriente, nell’Asia centrale e nell’Asia del Pacifico. Fuggono da guerre, stragi, povertà; hanno come destinazione i Paesi e i continenti di antica opulenza, suscitando rari sentimenti di accoglienza e molto più frequentemente reazioni di chiusura e respingimento. Questo tema ha ripercussioni sociali, economiche, demografiche, politiche; durerà non meno di mezzo secolo, cambierà il pianeta, sconvolgerà le etnie vigenti, accrescerà ovunque le contraddizioni che sono il tratto distintivo della nostra specie; tenderà ad avvicinare le diverse religioni ma contemporaneamente ecciterà i fondamentalismi e i terrorismi che ne derivano.
(Eugenio Scalfari)
L’americanizzazione del mondo, l’omogeneità dei modi di produzione e di consumazione, i regno della merce, l’estensione del mercato planetario, l’erosione sistematica delle culture sotto l’effetto della mondializzazione mettono in pericolo l’identità dei popoli molto di più dell’immigrazione.
(Alain de Benoist)
Se eliminiamo le frontiere, costruiamo muri.
(Régis Debray)
L’immigrazione è un tema che tocca tutti. L’uomo è un essere in movimento e questo è il motivo per cui le civiltà sorgono e si incrociano.
(Juliette Binoche)
Quando tutti i posti di lavoro sono precari e considerati non più sicuri, la vista degli immigrati è come il sale sulle piaghe.
(Zygmunt Bauman)
A ostacolare l’integrazione non sono tanto Loro, quanto Noi che ci sentiamo minacciati di declassamento se anche loro hanno diritto a una casa, a un’assistenza medica, a una pensione, ai vantaggi di uno stato sociale che Noi, a differenza di Loro, abbiamo conquistato.
(Umberto Galimberti)
Gli immigrati sono parte del nostro futuro.
(Romano Prodi)
Il rifugiato è una persona che nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato. Il rifugiato è anche chi essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi.
(Convenzione di Ginevra, 1951)
Il mondo è un posto cattivo e non lontano da noi mentre qui abbiamo il paradiso. Dobbiamo essere orgogliosi che i rifugiati vogliano venire da noi, ma non possiamo lasciare che gli effetti negativi siano solo su alcuni Paesi.
(Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea)
A te. Straniero, se passando mi incontri e desideri parlarmi, perché non dovresti farlo? E perché non dovrei farlo io?
(Walt Whitman)
Sempre mi è parso | nobile l’indigeno | e insulso l’immigrato.
(Karen Blixen)
Ho sempre trovato strano che una nazione la cui prosperità è basata sul lavoro a basso costo degli immigranti sia così incessantemente xenofoba
(Gore Vidal)
Poiché un monaco si lamentava col suo superiore del gran numero di emigranti che affluivano in Egitto attraversando il Mar Rosso, abba Filocolo disse: “Perché ti lamenti? Siamo tutti discendenti di emigranti, da quando Adamo ed Eva han dovuto lasciare il Paradiso…”
(R. Kern)
L’immigrazione è la forma più sincera di adulazione.
(Charles Colton)
L’import e l’immigrazione sono due facce dello stesso problema, così bisogna quotare sia gli immigrati in entrata sia le merci, altrimenti è il caos sociale.
(Umberto Bossi)
L’umanità che mostreremo nell’accogliere i profughi disperati, l’intelligenza con cui affronteremo i fenomeni migratori, la fermezza con cui combatteremo i trafficanti di essere umani saranno il modo con il quale mostreremo al mondo la qualità della vita democratica.
(Sergio Mattarella)
Non possiamo, senza una insopportabile contraddizione, offrire servizi di lusso ai turisti affluenti e poi trattare in modo a volte inaccettabile i migranti.
(Laura Boldrini)
Su tutte le difficoltà riguardanti l’immigrazione, dico: diamo prima l’accoglienza e poi le difficoltà le affronteremo.
(Andrea Gallo)
Sembra esserci nell’uomo, come nell’uccello, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove.
(Marguerite Yourcenar)
I migranti sono eroi perché fanno a meno delle certezze ingannevoli legate all’appartenenza ad un posto fisico. A volte fanno paura, perché agli occhi di coloro che si trovano “a casa” sono la prova che il loro senso di appartenenza ad un luogo o di possesso può essere illusorio.
(Marc Augé)
Sono un cittadino, non di Atene o della Grecia, ma del mondo.
(Socrate)
I paesi industrializzati si oppongono ferocemente a questa immigrazione quando non sia funzionale ai loro interessi, quando gli immigrati non vengano a sostituire gli autoctoni in lavori che questi non vogliono più fare.
(Massimo Fini)
Un Paese economicamente avanzato non può permettersi di importare troppa mano d’opera non qualificata. Oltre una certa soglia, non può assorbirla nei mercati legali, finendo così per favorire quelli illegali, gestiti dalla criminalità.
(Angelo Panebianco)
L’attuale invasione dell’Europa non è che un altro aspetto di quell’espansionismo. Più subdolo, però. Più infido. Perché a caratterizzarlo stavolta non sono i Kara Mustafa e i Lala Mustafa e gli Ali Pascià e i Solimano il Magnifico e i giannizzeri. O meglio: non sono soltanto i Bin Laden, i Saddam Hussein, gli Arafat, gli sceicchi Yassin, i terroristi che saltano in aria coi grattacieli o gli autobus. Sono anche gli immigrati che s’installano a casa nostra, e che senza alcun rispetto per le nostre leggi ci impongono le loro idee. Le loro usanze, il loro Dio.
(Oriana Fallaci)
In tutto il mondo guidato da governi democraticamente eletti lo slogan “Debelleremo la criminalità” si è rivelato la carta che batte tutte le altre, ma la mano vincente è pressoché invariabilmente costituita da una duplice promessa: quella di “più carceri, più polizia, sentenze più dure” e quella di un “no all’immigrazione, no ai diritti di asilo, no alla naturalizzazione”. Come osserva McNeil, “i politici di tutta Europa brandiscono lo stereotipo ‘gli stranieri generano criminalità’ per collegare l’odio etnico, che è fuori moda, alla più accettabile paura per la propria incolumità”.
(Zygmunt Bauman)
In aggiunta alle solite accuse di vivere alle spalle del paese e di rubare posti di lavoro, ora gli immigrati vengono accusati di svolgere il ruolo di “quinta colonna” della rete terroristica globale. Finalmente c’è un motivo “razionale” e moralmente inattaccabile per rastrellare, incarcerare e deportare persone allorché non si sa più come gestirle e non ci si vuole prendere il disturbo di trovare un modo nuovo per farlo.
(Zygmunt Bauman)
I partiti politici specializzati nella denuncia anti-immigratoria non sono nient’altro che partiti demagogici piccolo-borghesi, che cercano di capitalizzare sulle paure e sulle miserie del mondo attuale praticando la politica del capro espiatorio. L’esperienza storica ci ha mostrato verso cosa conducono tali flautisti!
(Alain de Benoist)
Ad ogni immigrante che arriva in questo paese dovrebbe essere richiesto d’imparare l’inglese in cinque anni o di lasciare il paese.
(Teddy Roosvelt)
Ricordate, ricordate sempre, che tutti noi, e tu ed io in particolare, discendiamo da immigrati.
(Franklin D. Roosevelt)
La questione dei flussi migratori richiede il reciproco reciproco aiuto tra Paesi, con disponibilità e fiducia, senza sollevare barriere insormontabili dal momento che nessun Paese può affrontare da solo le difficoltà connesse a questo fenomeno.
(Papa Francesco)
Quando si avvicina uno straniero e noi lo confondiamo con un nostro fratello, poniamo fine a ogni conflitto. Ecco, questo è il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno.
(Paulo Coelho)
È facile e doveroso criticare la barbarie di chi respinge gli immigrati, ma potrebbe venire il momento in cui il numero di nostri concittadini del mondo giustamente desiderosi di sfuggire a condizioni di vita intollerabili divenisse così grande da rendere a essi materialmente impossibile trovare posto, generando così conflitti insostenibili e in forme imprevedibili, anche molto diverse da ciò che tradizionalmente chiamiamo guerra.
(Claudio Magris)
Quando uno lascia un paese, tutte le cose acquistano prima della partenza un valore straordinario di ricordo, e ci fanno pregustare la lontananza e la nostalgia.
(Corrado Alvaro)
Una terra fiorisce perché è stata alimentata da tante fonti. Perché è stata nutrita da così tante culture e tradizioni e popoli.
(Lyndon B. Johnson)
Siamo sempre lo straniero di qualcun altro. Imparare a vivere insieme è lottare contro il razzismo.
(Tahar Ben Jelloun)
Si parla di razzismo perché c’è molta non conoscenza dell’altro, bisogna abbattere i muri o aumentano le differenze. L’immigrazione è una ricchezza.
(Cecile Kyenge)
Non esisteva né un prima né un dopo né un altrove da cui immigrare.
(Italo Calvino)
La differenza tra l’esperienza immigratoria passata e quella presente è l’esistenza di una robusta lobby anti-assimilazione che incoraggia gli stranieri legali e illegali a resistere all’adattamento allo stile di vita americano
(Michelle Malkin)
Gli stranieri sono la posterità contemporanea.
(Madame de Staël)
I prossimi leghisti saranno i nipoti degli extracomunitari.
(Pino Aprile)
Almeno un quarto di coloro che cercano rifugio in Europa sono bambini – nei primi sei mesi di quest’anno, più di 106.000 bambini hanno chiesto asilo in Europa. E non dobbiamo mai dimenticare ciò che sta dietro le tante storie delle famiglie che cercano rifugio in Europa: terribili conflitti come quello in Siria, che già ha costretto circa 2 milioni di bambini a fuggire dal loro paese.
(Anthony Lake, direttore UNICEF, settembre 2015)
La mia frase preferita l’ha pronunciata uno dei rifugiati, un ragazzo: “Non sono pericoloso, sono in pericolo”.
(Bono, leader degli U2)
Anziché essere una minaccia per il welfare degli stati dell’Europa, un aumento dell’immigrazione renderebbe più sostenibile l’economia degli stati europei. Le tasse pagate dagli immigrati aiuterebbero anche a diminuire il debito pubblico degli stati europei, che attualmente è di 25mila euro per abitante. Un aumento del 10 per cento della popolazione europea ridurrebbe il debito pro capite di ogni cittadino europeo circa 2.300 euro.
(Philippe Legrain, scrittore e economista britannico)
L’immigrato − o poveraccio generico − che ha scelto di puntare sulla pulizia dei parabrezza per ovviare alla disoccupazione, si ritrova comunque disoccupato per la troppa concorrenza. Anche l’automobilista politicamente corretto e ben disposto non può collaborare più di tanto. Lungo certi tragitti urbani, l’assalto è talmente ininterrotto da rendere materialmente impossibile l’intervento di tutti i lavatori disponibili. Con tutta la buona volontà, non si riesce a sporcare un vetro in meno di quattrocento metri, soprattutto nei giorni di pioggia intensa.
(Gioele Dix)
II clandestini sono il nuovo oro nero per le mafie e per le cooperative, non vengono identificati anche per anni, nonostante le norme internazionali per i profughi siano di tre settimane, e stazionano sul nostro territorio con costi enormi che ovviamente non vanno a loro ma alle mafie e ai politici di collegamento.
(Blog di Beppe Grillo)
Il governo ha detto: “Presto il napoletano non dovrà più emigrare in Svizzera”.
No, no ‘o governo italiano, il governo svizzero l’ha detto.
(Massimo Troisi)
In questo secolo e mezzo il terziario avanzato ha potuto crescere moltissimo solo grazie al fatto che nel primario (agricoltura) e nel secondario (industria e affini) vi è stato un tale aumento di efficienza che oggi bastano poche persone per produrre cibo e oggetti per tutti. Lo sviluppo di questo ecosistema ha permesso quindi la salita verso l’alto e la moltiplicazione di professioni prima impossibili; e ha provocato, contemporaneamente, il graduale svuotamento, in basso, dei lavori manuali, che oggi sono svolti dagli immigrati.
(Piero Angela)
Il problema dell’immigrazione è grande e forte. Ci dicono che lo fermeranno ma ci raccontano bugie. Non si interromperà mai. La spinta alla vita dell’essere umano, contro la fame e le guerre, è molto più forte. Quale essere umano si mette in attesa della morte?
(Fiorella Mannoia)
Io vedo l’immigrazione clandestina come una scappatoia trovata dai bianchi per eludere le leggi sulla schiavitù.
(Chris Rock)
Gli immigrati sono nel complesso meno istruiti degli italiani che vanno a sostituire, così aggiungono meno valore, almeno inizialmente. Esportano buona parte dei loro risparmi attraverso rimesse. E spesso, nuove spese sono sostenute per prepararli al lavoro, come ad esempio corsi di lingua italiana o di consulenza legale. […] Un altro problema è che l’Italia è la terra della Divina Commedia di Dante e della Cappella Sistina. Potrebbe essere possibile convincere un americano o un australiano a credere (o dire) che un grande arrivo di migranti sarà un “arricchimento” culturale. È più difficile farlo in Italia, anche nel 21° secolo. L’immigrazione può arricchire l’Italia in molti modi, ma è improbabile che lo faccia culturalmente. È altrettanto improbabile che lo faccia fiscalmente.
(Christopher Caldwell)
Quando si parla di “multiculturalismo”, anche se in termini ragionevoli o favorevoli, si è già accettato il falso presupposto che i migranti costituiscano frammenti o avanguardie di culture diverse, si ipotizza la loro differenza e si scava un solco tra noi loro, col risultato paradossale, ma non troppo, che spesso i migranti, ricacciati nei loro contenitori culturali, etnici o religiosi, finiscono per riconoscersi in essi.
(Alessandro Dal Lago)
C’è un dramma che esiste da tanti anni e che negli ultimi giorni è diventato sempre più pressante: quello dei migranti. Uomini, donne, bambini, moltitudini di disperati che fuggono da guerre, da genocidi, dalla fame, dalla povertà. È un problema che mi sta particolarmente a cuore perché l’ho visto con i miei occhi e vissuto nel mio Paese, quando la guerra civile stravolse la ex Jugoslavia. Anche i miei genitori e tanti miei familiari sono stati migranti in fuga dalla guerra. Loro nella tragedia sono stati fortunati ad avere un figlio o un parente in grado di aiutarli, ospitarli, farli trasferire. Ho aiutato, per quanto mi quanto mi è stato possibile, tanta gente che non avevo mai visto prima, non ricordo più i loro nomi ma ricordo benissimo gli occhi di ognuno di loro e la sofferenza che c’era dipinta dentro.
(Siniša Mihajlović)
Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria.
(Papa Giovanni Paolo II)
Tramontato il principio che regolava l’etica kantiana secondo cui: “L’uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo”, oggi vediamo che non solo l’immigrato, ma ciascuno di noi ha diritto di cittadinanza non in quanto esiste, non in quanto è un uomo, ma solo in quanto “mezzo” di produzione e di profitto.
(Umberto Galimberti)
A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che “ogni straniero è nemico”. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager.
(Primo Levi)
La gente che vivrà nel nostro Paese non sarà la solita che la abitava prima. Le motivazioni della gente saranno più forti delle nostre barriere perché i loro sogni sono e continueranno ad essere uguali ai nostri sogni, quello che sta succedendo è inevitabile. Deve esserci questa presa di coscienza.
(Salvatore Lombardo)
Per quelli che l’attraversano ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d’azzardo, il Mediterraneo è un buttadentro. Al largo d’estate s’incrociano zattere e velieri, i più opposti destini. La grazia elegante, indifferente di una vela gonfia e pochi passeggeri a bordo, sfiora la scialuppa degli insaccati. Non risponde al saluto e all’aiuto. La prua affilata apre le onde a riccioli di burro. Dalla scialuppa la guardano sfilare senza potersi spiegare perché, inclinata su un fianco, non si rovescia, affonda, come succede a loro. Qualcuno di loro sorride a vedere l’immagine della fortuna. Qualcuno ci spera, di trovare un posto in un mondo così. Qualcuno di loro dispera di un mondo così.
(Erri de Luca)
Il viaggiare per profitto viene incoraggiato; il viaggiare per sopravvivenza viene condannato, con grande gioia dei trafficanti di “immigrati illegali”.
(Zygmunt Bauman)
Con più effetto e meno spesa, si possono usare i quartieri degli immigrati che pullulano di potenziali borseggiatori e scippatori alla stregua di campi di battaglia della grande guerra per la legge e l’ordine, che i governi combattono con grande vigore e ancor maggiore pubblicità.
(Zygmunt Bauman)
Gli Stati Uniti sono dichiaratamente un paese di immigrati: in tutta la loro storia l’immigrazione è sempre stata dipinta come un nobile intento, una missione, un eroico successo dell’ardimentoso, del valente e dell’impavido; cosicché, denigrare gli immigrati o gettare sospetti sui nobili intenti dell’immigrante andrebbe a tutto detrimento dell’identità americana e forse infliggerebbe un colpo mortale al mito del sogno americano.
(Zygmunt Bauman)
Straniero. Chi appartiene a un altro paese, inferiore al nostro. Un mostro considerato con un grado di tolleranza variabile, a seconda della sua capacità di conformarsi agli eterni valori delle nostre opinioni e al mutare dei nostri interessi.
(Ambrose Gwinnett Bierce)
E anche migrante è una parola politica. Oggi sono profughi e rifugiati a scappare da un posto che amano. Lasciano la loro casa perché non ne hanno più una.
(Bono, leader degli U2)
Come si fa a restare aperti agli scambi e chiusi alle persone?
(Naomi Klein)
Chiunque incontri è tuo fratello, figlio, figlia; non ci sono fratelli e sorelle di serie B, C e D. Su tutte le difficoltà riguardanti l’immigrazione, dico: diamo prima l’accoglienza e poi le difficoltà le affronteremo.
(Andrea Gallo)
In aggiunta alle solite accuse di vivere alle spalle del paese e di rubare posti di lavoro), o di introdurre nel paese malattie da tempo dimenticate come la tubercolosi o altre di fresca invenzione come l’Hiv, ora gli immigrati vengono accusati di svolgere il ruolo di «quinta colonna» della rete terroristica globale. Finalmente, c’è un motivo «razionale» e moralmente inattaccabile per rastrellare, incarcerare e deportare persone allorché non si sa più come gestirle e non ci si vuole prendere il disturbo di trovare un modo nuovo per farlo.
(Zygmunt Bauman)
Si sarebbe tentati di dire che, se non ci fossero immigrati che bussano alle porte, bisognerebbe inventarli… perché offrono ai governi un ideale “altro deviante”, un bersaglio quanto mai gradito per le “tematiche scelte con cura su cui impostare le loro campagne”.
(Zygmunt Bauman)
Noi tutti dovremmo sapere che è la diversità che rende ricco un arazzo, e dovremmo capire che tutti i fili della arazzo sono uguali in valore, non importa quale sia il loro colore.
(Maya Angelou)
Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama, ci chiede, ad essere ‘prossimi’ dei più piccoli e abbandonati. A dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: “Coraggio, pazienza!…”
(Papa Francesco)
L’immigrato ha un mondo del passato a cui appartiene e un mondo del presente al quale sempre, più o meno, sarà estraneo; suo figlio invece sta in tutti e due e molte volte in nessuno. Per questo c’è bisogno che il processo di integrazione abbia successo, in modo che la seconda generazione non resti chiusa nel ghetto.
(Antonio Muñoz Molina)
L’incontro/scontro con lo straniero, l’immigrato, è uno scontro di paure.
(Mauro Maria Morfino)
La differenza tra l’esperienza immigratoria passata e quella presente è l’esistenza di una robusta lobby anti-assimilazione che incoraggia gli stranieri legali e illegali a resistere all’adattamento allo stile di vita americano.
(Michelle Malkin)
Chi lotta contro l’immigrazione senza lottare contro il capitale è un criminale che non ha capito nulla del mondo in cui vive.
(Diego Fusaro)
Se non fosse per la paura degli immigrati e dei terroristi, l’idea stessa dello Stato come un bene comune e una comunità di cittadini sarebbe fallita.
(Zygmunt Bauman)
La nozione di immigrato è un errore. L’immigrato è qualcuno che fa un viaggio regolare da un punto a un altro, come l’uccello migratore, appunto. Qui invece è gente che fugge dai massacri. Né sono rifugiati, perché un rifugio lo stanno cercando. Bisogna cercare una parola che non menta. Una volta che la si sarà trovata, si sarà già fatto un grande progresso.
(Michel Butor)
L’integrazione avviene tra integrabili e la cittadinanza concessa a immigrati inintegrabili non porta a integrazione ma a disintegrazione
(Giovanni Sartori)
Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi.
(Indro Montanelli)
Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra d’essere cittadino del mondo, e il cuor suo non è un’isola, staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce.
(Sir Francis Bacon)
Il dovere di ospitalità è il muro maestro della civiltà occidentale, e l’abc dell’umanità buona. Nel mondo greco il forestiero era portatore di una presenza divina. Sono molti i miti dove gli dèi assumono le sembianze di stranieri di passaggio. L’Odissea è anche un grande insegnamento sul valore dell’ospitalità.
(Luigino Bruni)
L’immigrazione va regolata, gestita, non subita. Ma non va neppure vissuta come una minaccia. Abitiamo un mondo globale, in cui circolano liberamente i capitali, le merci e le informazioni. I migranti sono l’elemento umano della globalizzazione, l’avanguardia del mondo futuro. Presto sarà normale nascere in un Paese, crescere in un altro, lavorare in un altro ancora. Non dobbiamo avere paura di questo. Dobbiamo aprirci al futuro.
(Laura Boldrini)
La scuola pubblica, laica e repubblicana, è una macchina formidabile per l’integrazione dei bambini che provengono dall’immigrazione.
(Tahar Ben Jelloun)
Trasformati in un “pericolo per la sicurezza”, gli immigrati offrono un comodo bersaglio alternativo per le apprensioni nate dalla improvvisa precarietà e vulnerabilità delle condizioni sociali: sono quindi una valvola relativamente più sicura per lo sfogo dell’ansia e della rabbia che tali apprensioni non possono non provocare.
(Zygmunt Bauman)
Un immigrato è qualcuno che non ha perso niente, perché lì dove viveva non aveva niente. La sua unica motivazione è sopravvivere un po’ meglio di prima.
(Jean Claude Izzo)
Gli immigrati, e in particolare quelli arrivati da poco, emanano il leggero tanfo di discarica che, nelle sue varie versioni, turba i sonni delle future vittime dell’accresciuta vulnerabilità. Per chi li odia e li attacca, gli immigrati incarnano – in modo visibile, tangibile, nel corpo – il presentimento inespresso, ma penoso e doloroso, della loro stessa smaltibilità.
(Zygmunt Bauman)
È vero che aumenteranno gli extracomunitari in Italia (mediamente molto più giovani), ma si tratta, soprattutto, di immigrati che provengono da paesi poveri, che non potranno sostituire quelle professioni alte mancanti di cui il paese avrà bisogno (eventualmente questo potrà succedere con una immigrazione d’élite). E poi c’è la seconda generazione di immigrati, quella dei figli delle prime ondate, che dovrà essere integrata nel miglior modo possibile per diventare una risorsa, e non un problema.
(Piero Angela)
L’immigrazione diventa un “problema” (demografico, culturale o sociale) in quanto denota la non integrazione dei nuovi stranieri nella società ospitante. In una cultura che promuove spasmodicamente il turismo, le reti informatiche, l’internazionalizzazione della formazione, dell’economia e del sapere (e quindi un’integrazione virtuale), la circolazione delle persone produce, a seconda dei tipi coinvolti, indifferenza, repulsione e inospitalità.
(Zygmunt Bauman)
Sarà molto interessante leggere i romanzi di chi è metà marocchino e metà spagnolo, cinese e spagnolo, senegalese e spagnolo. Credo che lo sguardo del figlio dell’immigrato sia molto ricco, perché è doppio: guarda dal mondo a cui appartengono i suoi genitori, quello delle radici, e dal mondo nuovo a cui lui già appartiene. Nei due mondi si sente al tempo stesso a casa e straniero. Sono le due esperienze fondamentali per scrivere: conoscere molto bene qualcosa e al tempo stesso vederla un po’ come da fuori.
(Antonio Muñoz Molina)
Per me, accogliere a casa propria chi viene dal mare è un onore. Anzi, un raro privilegio di cui esser grati.
(Erri De Luca)
Gesù, Maria e Giuseppe hanno sperimentato che cosa significhi lasciare la propria terra ed essere migranti: minacciati dalla sete di potere di Erode, furono costretti a fuggire e a rifugiarsi in Egitto. Non di rado l’arrivo di migranti, profughi, richiedenti asilo e rifugiati suscita nelle popolazioni locali sospetti e ostilità. Nasce la paura che si producano sconvolgimenti nella sicurezza sociale, che si corra il rischio di perdere identità e cultura, che si alimenti la concorrenza sul mercato di lavoro o, addirittura, che si introducano nuovi fattori di criminalità. Occorre superare pregiudizi e precomprensioni.
(Papa Francesco)
Tu sai quanto ci guadagno sugli immigrati? C’hai idea? Il traffico di droga rende meno.
(Salvatore Buzzi)
L’immigrazione è una realtà. Occorre saper coniugare insieme quel principio dell’accoglienza che ha sempre innervato l’anima profonda del nostro Paese con un altro principio, non meno necessario, quella della legalità, di cui tutti si avverte la necessità per la convivenza sociale.
(Angelo Bagnasco)
Le persone emigrano perché logorate dall’angoscia. Consapevoli che i loro sforzi non serviranno a nulla, che quello che riusciranno a costruire in un anno verrà distrutto da qualcun altro in un solo giorno. Convinte che il futuro sia ipotecato, che con un po’ di fortuna forse loro potranno farcela, ma non i loro figli. Intimamente certe che a casa nulla cambierà, che possono essere tranquille e felici solo altrove.
(Yann Martel, La vita di Pi)
L’Europa se diventa solo la somma di tecnicismi burocratici e ragioneristici è finita e la questione dell’immigrazione non è che un’opportunità per l’Europa per riscoprire la propria anima e la propria idealità
(Matteo Renzi)
Chi lotta contro l’immigrazione senza lottare contro il capitale è un criminale che non ha capito nulla del mondo in cui vive.
(Diego Fusaro)
L’Occidente industriale si è cacciato in una fourchette irrisolvibile, che esso stesso ha creato. Se, infatti, apre indiscriminatamente all’immigrazione rischia di esserne corroso dall’interno, ma se non lo fa creerà sempre più masse di disperati che premeranno alle frontiere e che saranno facile preda delle lusinghe del terrorismo.
(Massimo Fini)
Per fare in modo che il mondo che noi vogliamo non assomigli troppo a quello in cui viviamo oggi, è tempo di decolonizzare il nostro immaginario. Non è affatto sicuro che ci restino ancora trent’anni.
(Serge Latouche)
Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria.
(Giovanni Paolo II)
Noi siamo qui non perché siamo contro gli stranieri, contro gli immigrati, ma perché siamo contro i clandestini.
(Matteo Salvini)
Noi siamo, dopo tutto, un paese pieno di gente che è venuta in America per sfuggire agli stranieri.
(Patrick O’Rourke)
Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.
(Lorenzo Milani)
Le porte possono anche essere sbarrate, ma il problema non si risolverà, per quanto massicci possano essere i lucchetti. Lucchetti e catenacci non possono certo domare o indebolire le forze che causano l’emigrazione; possono contribuire a occultare i problemi alla vista e alla mente, ma non a farli scomparire.
(Zygmunt Bauman)