Nessuno potrà mai dimenticare cosa è successo. L’11 settembre 2001 ha colpito le Torri Gemelle ma anche il cuore della popolazione di tutto il mondo. In quei terribili istanti anche qui in Italia si poteva vedere il terrore che si stava compiendo, le torri in fiamme, le persone che nella disperazione si lanciavano da un’altezza impressionante andando verso morte certa. Quei minuti sono stati atroci, sofferti, patiti da tutta l’umanità. Ora poco importa capire chi c’è dietro, scavare nelle teorie della cospirazione che vedono gli americani complici dell’attacco. Non importa se era tutta una montatura per poter attaccare l’Iraq o l’Afghanistan, incrementare l’odio e guadagnarci economicamente. Quello che realmente importa è che molte vite sono state spezzate, le famiglie sono andate in frantumi, delle persone sono morte in maniera terribile. Persone che lavoravano e che come ogni giorno erano un ufficio per fare il proprio dovere e mantenere i propri cari. Questo sì che importa. Il dolore è importante, la perdita lo è, come lo è il ricordo. Perché passeranno gli anni, i decenni, le generazioni, ma nessuno dimenticherà mai quello che è successo. Per celebrare la memoria di tutti quegli uomini e donne che erano innocenti, che non si aspettavano di vedere un aereo dirottato sul loro posto di lavoro dedichiamo questa raccolta di aforismi, per fare in modo che questa atrocità non passi mai in secondo piano.

Se lo chiedi, ognuno di noi si ricorda perfettamente dov’era e cosa stava facendo in quel momento. Cose che cambiano la storia. (Anonimo)

Il complotto vuole semplificare una realtà divenuta estremamente complessa. Si cerca all’improvviso colui che tira i fili. Il caso, di colpo, non esiste più. Il mondo si divide nettamente in buoni e cattivi.
(Pierre Léderrey)

Questa è la prima volta che le pistole sono puntate nell’altra direzione, almeno in larga scala. Il Congo non ha attaccato il Belgio, l’India non ha attaccato l’Inghilterra, l’Algeria la Francia, il Messico o le Filippine gli Stati Uniti. Le atrocità dell’11 settembre sono singolari non per le loro dimensioni, sfortunatamente, ma per la scelta del bersaglio.
(Noam Chomsky)

Tutti i filmati sui complotti relativi all’11 settembre si possono trovare su internet: è emozionante, coinvolgente C’è una torre, credo fosse in Spagna, che si è incendiata per 24 ore. E non è mai crollata! E in quel caso al World Trade Cente, in pochi minuti, è crollata l’intera struttura.
(Marion Cotillard)

Qui l’11 settembre c’erano due torri: un simbolo dell’America. Adesso è solo un cantiere e un cimitero. […] Si sono concluse qui le storie umane di 3000 persone. Nelle loro tasche i passaporti di sessanta nazioni. Tra i morti anche 479 vigili del fuoco, poliziotti, soccorritori.
(Enzo Biagi)

Julia era simpatica, una bella persona. Lavorava con i bambini disabili. Rideva con il naso e piangeva davanti al filmato delle torri gemelle che crollavano. A parte questo non ho mai capito chi fosse realmente. Diceva sempre che non le davo retta.
(Demolition – Amare e vivere)

Voglio farvi una domanda: credete in qualcosa con tanta forza da lanciarvi con un aereo contro un edificio a 750 chilometri all’ora? No, e non ci credo nemmeno io. Ma il vostro nemico ci crede. E se ci crede, chi vincerà, alla fine? Questa è una domanda raggelante che non vogliamo affrontare.
(Michael Moore)

Prima si trattava di una sottocultura del dissenso intellettuale. Dopo l’11 settembre, la teoria del complotto è diventata una cultura di massa. E ormai non passa giorno che non si faccia dietrologia su qualunque evento.
(Pierre Léderrey)

Ogni volta che sono depresso per come vanno le cose al mondo, penso all’area degli arrivi dell’aeroporto di Heathrow. È opinione generale che ormai viviamo in un mondo fatto di odio e avidità, ma io non sono d’accordo. Per me l’amore è dappertutto. Spesso non è particolarmente nobile o degno di note, ma comunque c’è: padri e figli, madri e figlie, mariti e mogli, fidanzati, fidanzate, amici. Quando sono state colpite le Torri Gemelle, per quanto ne so nessuna delle persone che stavano per morire ha telefonato per parlare di odio o vendetta, erano tutti messaggi d’amore. Io ho la strana sensazione che ‐ se lo cerchi ‐ l’amore davvero è dappertutto.
(Love Actually – L’amore davvero)

Come si fa a sconfiggere il terrorismo? Non farsi terrorizzare.
(Salman Rushdie)

I rifugiati in arrivo da zone in guerra compiranno un attacco terroristico negli Stati Uniti paragonabile all’11 settembre.
(Donald Trump)

Siamo vittime di tante mistificazioni. L’11 settembre sembra una bella messa in scena. Ci terrorizzano con gli arabi, con al Qaeda, quando dovremmo temere chi ci dice che l’unica salvezza è continuare a consumare, sempre di più.
(Bianca Balti)

Non ho bisogno di Michael Moore a raccontarmi l’11 settembre.
(Rudolph Giuliani)

L’11 settembre ha introdotto il concetto di terrorismo, ma è un terrorismo che non viene percepito come qualcosa che è contro il sistema. Bensì viene percepito come una minaccia alla nostra personale incolumità e integrità fisica e/o patrimoniale (safety). Siamo individui, e siamo a rischio. Ecco cosa ci dice oggi il terrorismo.
(Zigmunt Bauman)

Sono certo di parlare a nome della mia nazione intera, quando dico: l’11 settembre siamo tutti americani, nel dolore come nella sfida.
(Benjamin Netanyahu)

Come il 1914 ha segnato l’ingresso nel XX secolo, l’11 septembre 2001 ha segnato l’ingresso nel XXI secolo.
(Jean-François Deniau)

Per tutta la lunga stagnazione degli anni Novanta, abbiamo avuto lo “sciopero degli eventi”, per riprendere la battuta dello scrittore argentino Macedonio Fernández. Ebbene, quello sciopero è terminato. Gli eventi hanno smesso di scioperare. E ci troviamo anzi di fronte, con gli attentati di New York e del World Trade Center, all’evento assoluto, alla “madre” di tutti gli eventi, all’evento puro che racchiude in sé tutti gli eventi che non hanno mai avuto luogo
(Jean Baudrillard)

Per un sedicenne è un ricordo d’infanzia. Per noi è, e resterà, l’11 settembre. Il mondo è cambiato da allora, e non in meglio. Ma le preoccupazioni ‐ ho notato ‐ sono proporzionali all’età. I più giovani pensano che il pianeta ha conosciuto la peste, Hitler e la TV, se la caverà anche stavolta. Tra i meno giovani, molti ritengono che il prossimo attacco sarà nucleare, e esprimono profezie rispetto alle quali l’Apocalisse sembra un romanzo a fumetti.
(Beppe Severgnini)

Gli attacchi dell’11 settembre rappresentano lo scontro della globalizzazione trionfante in guerra contro se stessa e inaugurano una quarta guerra mondiale.
(Jean Baudrillard)

Il cielo crollava ed era striato di sangue
Ti ho sentito che mi chiamavi
Poi sei scomparso nella polvere.
(Bruce Springsteen)

Le torri gemelle erano obiettivi legittimi, esse sostenevano il potere economico degli Stati Uniti. Questi eventi sono stati grandi sotto tutte le dimensioni.
(Osama Bin Laden)

L’11 settembre ha rivelato l’altra faccia della globalizzazione. E’ il terrorismo che varca le frontiere.
(Joseph E. Stiglitz)

È stato un giorno buio nella storia dell’umanità, un terribile affronto alla dignità dell’uomo. Come possono verificarsi episodi di così selvaggia efferatezza? Il cuore dell’uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo.
(papa Giovanni Paolo II)

Però alle guerre io ho sempre visto la gente che muore ammazzata. Non l’ho mai vista la gente che muore ammazzandosi, buttandosi senza paracadute dalle finestre d’un ottantesimo o novantesimo o centesimo piano. Hanno continuato a buttarsi finché, una verso le dieci, una verso le dieci e mezzo, le Torri sono crollate e… Sai, con la gente che muore ammazzata, alle guerre io ho sempre visto roba che scoppia. Che crolla perché scoppia, perché esplode a ventaglio. Le due Torri, invece, non sono crollate per questo. La prima è crollata perché è implosa, ha inghiottito sé stessa. La seconda perché s’è fusa, s’è sciolta proprio come se fosse stata un panetto di burro. E tutto è avvenuto, o m’è parso, in un silenzio di tomba. Possibile?
(Oriana Fallaci)

L’arrivo del secondo aereo, dritto verso il basso come uno squalo proprio sopra la Statua della Libertà: ecco il momento determinante. Fino ad allora l’America ha pensato di assistere al peggior disastro nella storia della sua aviazione civile; da lì in poi ha percepito il senso della fantastica violenza che si era appena scatenata contro di lei.
(Martin Amis)

Ho il viso ustionato, non mi riconoscerai. Mi ami lo stesso?
(Andrew Knox 29 anni, dal tetto di una delle Torri, a un collega)

“Nulla dies umquam memori vos eximet”. Nessun giorno vi cancellerà dalla memoria del tempo.
(Questa frase di Virgilio tratta dall’Eneide, parla di Eurialo e Niso, due giovani guerrieri simboli di bellezza e amicizia eterna, morti in fuga da Troia: la frase è stata ripresa e campeggia a New York, sul muro del Museo dedicato alle vittime dell’11 settembre 2001)

Col passare degli anni, la maggioranza degli americani è stata in grado di tornare a vivere una vita normale, come prima dell’undici settembre. Ma io no. Ogni mattina ho ricevuto i briefing sulle minacce alla nostra nazione. E ho giurato che avrei fatto tutto quanto in mio potere per mantenerci al sicuro.
(George W. Bush)

Chiunque ha progettato l’attentato ha scelto con precisone gli obiettivi: il potere economico con le Twin Towers, il potere militare con il Pentagono, il potere politico con la Casa Bianca alla quale era destinato l’aereo precipitato in Pennsylvania. Ma se i terroristi fossero stati meno ignoranti avrebbero dovuto immaginare un quarto obiettivo. Avrebbero dovuto colpire Hollywood, il simbolo della dominazione culturale americana.
(Zigmunt Bauman)

Gli attentati di New York e Washington del 2001 rivelano anzitutto una situazione preesistente, situazione che l’annientamento di qualche gruppo terroristico o il rovesciamento dei regimi che li sostengono non saranno sufficienti a cambiare.
(Marc Augé)

Per tutta la lunga stagnazione degli anni Novanta, abbiamo avuto lo “sciopero degli eventi”, per riprendere la battuta dello scrittore argentino Macedonio Fernández. Ebbene, quello sciopero è terminato. Gli eventi hanno smesso di scioperare. E ci troviamo anzi di fronte, con gli attentati di New York e del World Trade Center, all’evento assoluto, alla “madre” di tutti gli eventi, all’evento puro che racchiude in sé tutti gli eventi che non hanno mai avuto luogo (Jean Baudrillard)

Dall’11 settembre 2001 ho deciso di lasciarmi andare, di arrendermi completamente alla vita. C’è qualcosa di positivo in questo. Quando smetti di cercare di fare in modo che le cose accadano, queste accadono. Ho imparato ad arrendermi alla vita, a tutto quello che l’universo vuole da me. Dopo quella tragedia che ho deciso di farmi trasportare dall’onda. Di smetterla di voler controllare tutto, tanto niente si può controllare. Combattere in nome di Dio: è mostruoso.
(Shirley MacLaine)

L’11 settembre era, e rimane, soprattutto, un’immensa tragedia umana. Ma 11 settembre ha anche proposto una sfida epocale e deliberata, non solo per l’America ma per il mondo in generale. L’obiettivo dei terroristi era non solo di New York e Washington, ma gli stessi valori di libertà, tolleranza e decenza che sono alla base del nostro modo di vivere.
(Tony Blair)

Dopo l’11 settembre, siamo in un nuovo mondo. Ricordo, non senza una certa nostalgia, quello antico in cui si poteva andare all’aeroporto all’ultimo minuto, beffarsi delle religioni senza rischiare la vita, fare la spesa in un magazzino kasher o, volendo, celebrare una messa in chiesa, entrare in un luogo pubblico senza perquisizione della borsa e, nel caso degli intellettuali, parlare di letteratura o scrivere romanzi d’amore senza sentirsi disertori rispetto alla lotta principale. I tempi, poco a poco, sono cambiati, lo spazio sociale è cambiato.
(Bernard-Henri Lévy)

Con molto dolore per i morti e per la tragedia devo dichiararmi perdente e sconfitta perché ho lavorato 70 anni scrivendo esclusivamente in onore e in amore della non violenza e vedo il pianeta cosparso di sangue.
(Fernanda Pivano)

Mi viene spesso in mente Roberto Benigni che divulga Dante e suo padre analfabeta che lo insegnava a lui. Ovvero una cultura di pochi, strettamente legata all’identità nazionale, che diventa cultura di tutti. Cultura sicura: ho imparato dal mio amico Umberto Eco a combattere le fonti incontrollate della Rete. E anche le bugie. Quanti ragazzi hanno letto assurdità online sull’aereo che l’11 settembre non avrebbe mai colpito il Pentagono? La stessa Wikipedia ha compreso i grossi rischi dell’immissione incontrollata di paragrafi e voci, e ora presta più attenzione.
(Giuliano Amato)

Il terrorismo è comunicazione politica fatta con altri mezzi. Il messaggio dell’11 settembre suonava più o meno così: America, da adesso saprai quanto è implacabile l’odio contro di te. Il volo 175 della United Airlines è un missile intercontinentale lanciato contro la sua innocenza. Quell’innocenza è stata un’anacronistica e lussuosa illusione.
(Martin Amis)

Lo tsunami della crisi economica ha colpito tutti gli impiegati delle compagnie aeree. Dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, i fallimenti delle compagnie aeree, la cessazione delle pensioni, la perdita di retribuzione, il cambio delle regole di lavoro, abbiamo tutti lavorato più duramente e più a lungo di quanto eravamo abituati a fare prima.
(Chesley Sullenberger)

Dopo l’11 settembre il dialogo è più che necessario: per svuotare i giacimenti di odio e di diffidenza che rischiano di avvelenare gli animi, di alimentare il terrorismo.
(Andrea Riccardi)

Credo di essere l’unica persona ad avere amato le Twin Towers come persone. Ne ero totalmente innamorato. Ho passato anni a preparare quella traversata [nel 1974] e alla fine le conoscevo così bene che per me erano come persone di famiglia. E adesso mi mancano.
(Philippe Petit)

Ero a casa, la mia casa è nel centro di Manhattan, e verso le 9 ho avuto la sensazione d’un pericolo che forse non mi avrebbe toccato ma che certo mi riguardava. Sai, la sensazione che si prova alla guerra, anzi in combattimento, quando con ogni poro della pelle senti la pallottola o il razzo che arriva, e tendi le orecchie e gridi a chi ti sta accanto: «Down! Get down! Giù! Buttati giù». L’ho respinta. Non ero mica in Vietnam, mi son detta. Non ero mica in una delle tante e fottutissime guerre che sin dalla Seconda Guerra Mondiale hanno seviziato la mia vita! Ero a New York, perbacco, in un meraviglioso mattino di settembre. L’11 settembre 2001. Ma la sensazione ha continuato a possedermi, inspiegabile, e allora ho fatto ciò che al mattino non faccio mai. Ho acceso la Tv. Bè, l’ audio non funzionava. Lo schermo, sì. E su ogni canale, qui di canali ve ne sono quasi cento, vedevi una torre del World Trade Center che bruciava come un gigantesco fiammifero
(Oriana Fallaci)

Sgomento, esecrazione, orrore, sono questi i sentimenti che come me provano tutti gli italiani. L’Italia è in lutto. Questi attentati contro gli Stati Uniti colpiscono e offendono l’intera comunità internazionale. Richiedono una lotta senza quartiere contro il terrorismo. Sappiamo di difendere in questo modo i valori che sono alla base della civiltà e della convivenza tra i popoli. I popoli liberi devono essere uniti e compatti nella risposta a questo atto di guerra contro il mondo civile.
(Carlo Azeglio Ciampi)

Tra i miei rimpianti anagrafici, oltre a non avere avuto il tempo di vedere De André con la Pfm, Gaber in Polli di allevamento e i Led Zeppelin che si trippavano copiosamente in Galles, c’è quello di aver potuto godere soltanto degli scampoli finali di SuperBrat. L’Era del Moccioso l’ho solo studiata nei libri di testo (Tommasi). Il giorno in cui perse a Parigi con Lendl, terrificante Duce Sadico, fu un giorno tragico. L’11 settembre del tennis. McEnroe è stato uno dei più grandi geni del Novecento. Quello era tennis.
(Andrea Scanzi)

[Sull’11 settembre] Tutti gli ambienti democratici d’America e d’Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla Cia americana e dal Mossad con l’aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan.
(Francesco Cossiga)

Un conto è dar la caccia a un manipolo di fanatici sui monti dell’Afghanistan o per i meandri di Gaza e Baghdad. Tutt’altra cosa è invece arginare, guarire dal fanatismo. Per parte mia non ho alcuna specifica competenza nel campo della caccia, ma serbo qualche pensiero sulla natura del fanatismo e sui modi per ammansirlo, se non redimerlo. L’attacco all’America dell’11 settembre non è classificabile tout court come uno scontro fra povertà e ricchezza.
(Amos Oz)

Ti telefono perché non voglio che ti preoccupi quando sentirai cos’ è successo. Un aereo è caduto sulla nostra Torre. Non agitarti, sto bene. Stiamo evacuando l’ edificio. Devo andare
(Voci dalla Torri Gemelle)

Buona sera. Oggi i nostri connazionali, il nostro stile di vita, la nostra stessa libertà sono stati attaccati da una serie di atti terroristici deliberati e mortali. Le vittime erano sugli aerei o nei loro uffici: segretarie, donne e uomini d’affari, militari e funzionari federali, mamme e papà, amici e vicini di casa. Migliaia di vite sono state improvvisamente stroncate dal male, da orribili atti di terrore.
Le immagini degli aerei che volano dritti verso le torri, gli incendi, quelle gigantesche strutture che collassano e crollano ci hanno riempiti di sfiducia, di una terribile tristezza e di una calma, inflessibile rabbia. Questi omicidi di massa avevano lo scopo di terrorizzare la nazione gettandoci nel caos e facendoci battere in ritirata. Ma hanno fallito. Il nostro Paese è forte.
Molta gente è stata mobilitata per difendere una grande nazione. Gli attacchi terroristici possono scuotere le fondamenta dei nostri più grandi palazzi, ma non possono intaccare le fondamenta dell’America. Queste azioni mandano in frantumi l’acciaio, ma non possono intaccare la determinazione d’acciaio dell’America.
L’America è stata l’obiettivo di questi attacchi perché siamo il faro più luminiso per libertà e opportunità in tutto il mondo
(George W. Bush)

Forse l’ 11 settembre è stato anche questo: uno storico acceleratore di particelle che ha scomposto la realtà per ricomporla in altra forma, altro peso, altre dimensioni
(Roberta Scorranese)

Chi scappa dalla disperazione e dalla morte non ha altra scelta, e non si fermerà. Come quelli che si lanciavano dalle Torri Gemelle in fiamme, l’11 settembre 2001.
(Gianfranco Rosi)

Se lo chiedi, ognuno di noi si ricorda perfettamente dov’era e cosa stava facendo in quel momento. Cose che cambiano la storia
(Anonimo)

Continuano le chiamate dalla seconda Torre. Sembra che la cima della Torre si stia inclinando. Si inclina verso sud-ovest. Sta crollando.
(Poliziotto dall’ elicottero, ore 10.26)