Claudio Baglioni seduto su una fredda panchina del metrò cantava “e sui binari quanta vita che è passata e quanta che ne passerà”, niente di più vero. Treni, binari e stazioni, elementi comuni a tutti, da anni, da secoli. Il treno, il mezzo di locomozione più antico e più usato. Non c’erano ancora le automobili ma la gente già viaggiava in treno, cambiava la classe, cambiavano i comfort ma tutti sullo stesso binario per infinite direzioni. Storie di vita passate attraverso le stazioni, abbracci, addii, ritorni, e tutto grazie a un treno. Pieraccioni nel suo “Il Ciclone” affermava che i treni son fatti apposta per gli addii, perchè partono lenti e tu hai tutto il tempo di pensare a chi va via. Ecco perché il treno è forse da sempre il mezzo più malinconico usato in tutta la cinematografia italiana e no, protagonista di tante e tante pagine anche tra le più macabre e orrende della storia come la deportazione ebraica. Oggi si è arrivato ad avere locomotive ad alta velocità, per percorrere distanze in tempi che fino anche solo a un secolo fa erano inimmaginabili, ma i i vagoni che lasciano una stazione per attraversare una città dopo l’altra mantengono sempre lo stesso fascino immutato, testimoni di pagine di vita di chi ci sale, anche se per sbaglio. Ecco quindi qui di seguito pensieri, riflessioni e aforismi sul protagonista dei nostri viaggi, che siano di lavoro o di piacere: il treno.
La vita è il treno, non la stazione ferroviaria.
(Paulo Coelho)
Siamo su un treno che va a trecento chilometri all’ora, non sappiamo dove ci sta portando e, soprattutto, ci siamo accorti che non c’è il macchinista.
(Carlo Rubbia)
Canto quello che vedo, su niente soprassiedo! “Ecco” dissi al Caos “eccomi son tuo schiavo”. Egli rispose “Bravo!”. “Di che?” diss’io “Chi fu?” Libero alfine sono, che serve una carezza, quando di bell’ebrezza di me s’impossessò?! Eccomi, son pronto, son già partiti i treni, si sono rotti i freni e non resisto più. Vai dolce Bacco, portami!
(da: La vita è bella)
Le città d’Europa in fondo alla notte, e i treni che filano illuminati come teatri; i treni carichi di nostalgie.
(Ardengo Soffici)
Ducard: Non devi avere paura Bruce. Sei solo un uomo normale con un mantello, per questo non hai cancellato le ingiustizie e non riuscirai a fermare questo treno.
Batman: Chi ha detto che lo voglio fermare? Imparerai mai a studiare il terreno di scontro?
Ducard: Ce l’hai ora il coraggio di fare ciò che è necessario?
Batman: Io non ti ucciderò. Ma non sono tenuto a salvarti.
(dal film: Batman Begins)
Ferrovia. Il più importante fra i vari congegni meccanici che ci permette di fuggire da dove siamo per recarci in luoghi dove non staremo affatto meglio.
(Ambrose Bierce)
Bisognerebbe sempre avere qualcosa di sensazionale da leggere in treno.
(Oscar Wilde)
Ci sono dei treni non puntuali che non sanno abituarsi ad attenersi ai loro ritardi.
(Karl Kraus)
Nessuno pagherebbe del denaro sonante per andare da Berlino a Potsdam in un’ora quando può arrivarci gratis in un giorno in sella al suo cavallo.
(Imperatore Guglielmo I di Germania, nell’apprendere dell’invenzione dei treni)
«E così è stato Dobby a impedirci di salire sul treno e a romperti il braccio…» Scosse il capo. «Sai una cosa, Harry? Se non la smette di cercare di salvarti la pelle finisce che ti ammazza».
(da: Harry Potter e la camera dei segreti)
Mi dispiace per quello che ho detto prima, il fatto del treno, il fatto che ho detto che è salito il ri… l’uomo… come si dice la razza vostra in italiano?
(dal film: Cado dalle Nubi)
Beh, lo confesso, il treno mi erotizza, perché penso che lì incontrerò il mio grande amore. Immaginavo che da un momento all’altro sarebbe entrato nello scompartimento. Come sarebbe stato? Un giovane rivoluzionario come il Che del poster? Un bruttino intellettuale e dolcemente triste come il cantante dei Radiohead? Una lesbica nera vestita da Batgirl? Il mio adorato Hannibal? Oppure il controllore più sexy del mondo?
(Stefano Benni)
Mi porti in stazione e in fretta che devo prendere un treno! – Parte? – No, lo prendo e me lo porto a casa
(Losca71, Twitter)
Se fosse vero che i viaggi educano la mente, i controllori dei treni sarebbero gli uomini più saggi del mondo.
(Santiago Rusiñol i Prats)
Annuncio ritardo: il treno della vita che passa una volta sola arriverà con un ritardo previsto di novanta anni ci scusiamo per il disagio.
(TristramS, Twitter)
HARRY: Mi scusi, signore, sa dirmi dove posso trovare il binario 9 e 3/4?
FERROVIERE: 9 e 3/4? Vuoi fare lo spiritoso?
MOLLY WEASLEY: La stessa cosa tutti gli anni…
FERROVIERE: 9 e 3/4, guarda tu!
MOLLY: … pieno zeppo di babbani. Forza!
HARRY: Babbani.
MOLLY: Il binario 9 e 3/4 è di qua! Coraggio, Percy, prima tu. Fred, tocca a te.
(Harry Potter e la pietra filosofale)
Dimmi, o Signore, perchè se in Germania si cappotta una macchina rifanno la macchina, e in Italia se si rovescia un treno licenziano il macchinista?
(Giobbe Covatta)
E poi, il treno, nel viaggiare,
sempre ci fa sognare.
(Antonio Machado)
Il treno è una visione laterale della vita; non fai in tempo a vederla ed è già passata.
(Paolo Rumiz)
Sono così dannatamente veloce che posso svegliarmi all’alba, rapinare due banche, un treno e una diligenza, staccare le penne del culo a un’anatra sparando da novanta metri e tornare a letto in tempo per darle il buongiorno a modo mio.
(dal film: Pronti a morire)
La vita è una stazione dove si staccano biglietti per l’aldilà
(Guido Rojetti)
Fare il biglietto non è stato facile. Agli sportelli c’era una fila così lunga che uno che doveva andare a Modena a un certo punto si è voltato e ha detto: “Beh, io vado a piedi, tanto son quasi arrivato”.
(Stefano Benni)
Hai presente quando sei fermo in stazione, parte il treno…ma in realtà è quello di fianco e non il tuo che si muove?
Ecco così è la vita!
(djspessore, Twitter)
Ho fatto un terribile scherzo alle Ferrovie. Ho acquistato un biglietto andata e ritorno Roma-Firenze e poi non sono tornato.
(Ettore Petrolini)
Le case costruite lungo i binari del treno hanno un cattivo aspetto perché dormono male.
(Gilbert Cesbron)
In Italia i treni arrivano tanto in ritardo che bisogna fargli il test di gravidanza.
(Anonimo)
Nuove avversità arrivano come un treno in orario.
(C. Bukowski)
All’improvviso, mi sembrava di aver riconosciuto il treno giusto e di esserci salito sopra al volo.
(Enrico Brizzi)
L’unico modo sicuro di prendere un treno è perdere quello precedente.
(GK Chesterton)
E un bel giorno ecco il bisogno frenetico: scendere! Saltar giù! Un desiderio di esser ostacolati, di non più evolversi, di restar fermi, di tornare indietro al punto che precede la diramazione sbagliata. E nel buon tempo antico, quando c’era ancora I impero austriaco, si poteva in quel caso scendere dal treno del tempo, salire su un treno comune d’una ferrovia comune e ritornare in patria.
(R.Musil)
Mi piace pensare che, fra i treni che passano una volta sola, ci siano anche dei regionali affollati che, in fondo, si possono perdere
(mesmeri, Twitter)
Il treno è in ritardo solo quando è necessario che non lo sia.
(Arthur Bloch, Legge di Murphy)
Paolo: Cecco, a che ora parte il treno per Londra delle 20.30?
Cecco: Paolo, il treno delle 20.30… a che ora partirà? Alle 20.30!
(dal film: Sapore di mare – un anno dopo)
Se il proprio treno è in ritardo, la coincidenza partirà in perfetto orario.
(Arthur Bloch, Legge di Murphy)
Le lezioni di reati contro la proprietà, vandalismi e violenze presero una settimana! […] Per l’esercitazione di violenza contro ignoti si era ispirato alla famosa scena di un film… ma il treno di Fantozzi, invece che in partenza, era in arrivo!
(dal film: Fantozzi alla riscossa)
La domenica certi treni vengono oppressi
(Anonimo)
L’unica cosa bella de Milano è er treno pe Roma.
(proverbio romano)
Nel 2046 corre una rete che collega ogni punto della terra. E c’è un treno misterioso che parte regolarmente verso il 2046. Tutti quelli che vanno al 2046, hanno un solo pensiero in mente: ritrovare i ricordi perduti. Perché si dice che niente cambia mai nel 2046. Ma nessuno sa se quel punto esiste veramente, perché nessuno è mai tornato.
(Dal film: 2046)
Addio mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov’era l’infinito; tutto quel che c’era io l’ho visto, guardando te. E sonostata ovunque, stando con te.
(A.Baricco)
Odio i treni che partono. Anche quelli che arrivano. Non sopporto le partenze; ma nemmeno gli arrivi e i ricongiungimenti, perché vuol dire comunque che un distacco c’è stato: mi prende un groppo in gola, forse più ancora se il treno arriva, che non se sta partendo.
(Paola Mastrocola)
Un uomo a volte sembra infastidito quando un altro uomo si siede accanto a lui sul treno. Il pensiero sembra essere “Avevo conservato questo posto per una bella donna sconosciuta!”.
(James Guida)
Non trova lavoro, non ha tetto,
di sera torna in sala d’aspetto:
e aspetta, aspetta, ma sono guai,
il suo treno non parte mai.
Se un fischio echeggia di prima mattina,
lui sogna d’essere all’officina.
Controllore non lo svegliare:
un poco ancora lascialo sognare.
(Gianni Rodari)
E pensavo dondolato dal vagone, cara amica il tempo prende, il tempo dà. Noi corriamo sempre in una direzione ma qual sia e che senso abbia chi lo sa? Restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, le luci nel buio di case intraviste da un treno. Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa, e il cuore di simboli pieno.
(Francesco Guccini)
L’Italia non deve sbalordire nessuno con treni di duecento chilometri all’ora, deve invece abolire i treni di venti chilometri all’ora che rappresentano ancora il solo dono dello stato all’Italia meridionale.
(Pino Aprile)
Passaggio a livello: barriera che impedisce ai treni di andare sulle strade.
(Jean Charles)
Per cinquantamila lire comperò nell’ordine: una forchettina di plastica, un coltellino di plastica, stuzzicadenti di plastica, un bicchierino di plastica, un’ala di pollo… di plastica, … e una mela bacata.
(dal film: Fantozzi contro tutti)
I treni sono fatti apposta per gli addii: partono piano, lenti lenti…
(Dal film Il ciclone)
Ci vuole più tempo per attraversare la Sicilia sui binari che volare da un’altra parte del mondo.
(Sergio Rizzo)
Il treno scivola senza mormorio, ogni carrozza è un salotto in cui si parla sottovoce.
(Paul Verlaine)
Io non credo alle coincidenze, soprattutto a quelle dei treni.
(Matteo Morbio)
Le nuvole dense e nerastre vomitate dal tuo fumaiolo,
la tua struttura ben lavorata, le tue molle e valvole, il luccichio vibrante delle tue ruote,
il tuo traino di carrozze che ti seguono ubbidienti e allegre,
traverso burrasche e bonaccia, ora veloci, ora lente, ma sempre regolarmente correndo.
(Walth Whitman)
La vita è un treno. Prendilo!
(dal film: Il cacciatore di aquiloni)
Avevo quindici anni, ero in Germania a Mannheim per un torneo giovanile, una delle prime uscite lontano da casa come giocatore di basket. Io e i miei compagni fummo travolti dall’affetto dei nostri connazionali emigrati per lavoro. Ogni volta che giocavano eravamo attorniati da decine di tricolori. Dopo aver vinto il torneo ci accompagnarono al treno sventolando le bandiere italiane.
(Dino Meneghin)
C’è sempre una luce in fondo al tunnel. Speriamo che non sia un treno.
(Woody Allen)
Ci vuole più tempo per attraversare la Sicilia sui binari che volare da un’altra parte del mondo.
(Sergio Rizzo)
Il progresso. Siamo su un treno che va a trecento chilometri all’ora, non sappiamo dove ci sta portando e, soprattutto, ci siamo accorti che non c’è il macchinista.
(Carlo Rubbia)
E poi, il treno, nel viaggiare, sempre ci fa sognare; e quasi quasi dimentichiamo il ronzino che montiamo
(A.Machado)
Quando un treno passa su uno scambio ferroviario, i vagoni hanno l’aria di avere il singhiozzo.
(Jules Renard)
L’inverno passa e i venti caldi di Maggio mi fanno desiderare di vagabondare nuovamente. Il sibilo di una locomotiva in una notte calma ha un richiamo, inesplicabile, eppure forte, come la luce che porta una falena alla distruzione.
(Jim Tully)
E’ tornata la primavera e ci ha trovati ancora qui
Poi è arrivata l’estate e ci ha trovati ancora qui
Quindi, puntuale, è arrivato l’inverno e ci ha trovati ancora qui…
Mai visto uno sciopero dei treni così lungo.
(Flavio Oreglio)
Ora capisco perché alcuni treni si chiamano coincidenze, perché se riesci a prenderli è solo una coincidenza.
(Danilo Arlenghi)
Il fischio di quel treno gli aveva squarciato e portato via d’un tratto la miseria di tutte quelle sue orribili angustie, e quasi da un sepolcro scoperchiato s’era ritrovato a spaziare anelante nel vuoto arioso del mondo che gli si spalancava enorme tutt’intorno.
S’era tenuto istintivamente alle coperte che ogni sera si buttava addosso, ed era corso col pensiero dietro a quel treno che s’allontanava nella notte.
C’era, ah! c’era, fuori di quella casa orrenda, fuori di tutti i suoi tormenti, c’era il mondo, tanto, tanto mondo lontano, a cui quel treno s’avviava… Firenze, Bologna, Torino, Venezia… tante città, in cui egli da giovine era stato e che ancora, certo, in quella notte sfavillavano di luci sulla terra. Sì, sapeva la vita che vi si viveva! La vita che un tempo vi aveva vissuto anche lui!. E seguitava, quella vita; aveva sempre seguitato, mentr’egli qua, come una bestia bendata, girava la stanga del molino. Non ci aveva pensato più! Il mondo s’era chiuso per lui, nel tormento della sua casa, nell’arida, ispida angustia della sua computisteria… Ma ora, ecco, gli rientrava, come per travaso violento, nello spirito. L’attimo, che scoccava per lui, qua, in questa sua prigione, scorreva come un brivido elettrico per tutto il mondo, e lui con l’immaginazione d’improvviso risvegliata poteva, ecco, poteva seguirlo per città note e ignote, lande, montagne, foreste, mari…
(Luigi Pirandello)
Quando il treno parte mentre siamo affacciati al finestrino, rubiamo addii che non sono per noi.
(Ramon Gomez de la Serna)
“I treni ad alta velocità sono impossibili: i passeggeri non potrebbero respirare e morirebbero di asfissia.”
(D. Lardener)
E’ stato simile a un viaggio in treno, quando si passa il tempo leggendo i giornali, pensando alla stazione da cui siamo partiti e a quella cui dobbiamo arrivare, e gettando di tanto in tanto con disattenzione lo sguardo sul paesaggio che scorre, come cosa che non ci riguarda.
Non aver capito che quel paesaggio era la nostra vita.
(Francesco Burdin)
Il treno era ripartito, ricominciò la sfilata monotona dei campi rettangolari, delle strade bianche, degli argini erbosi su cui correva un viottolo.
(Carlo Cassola)
Le ferrovie sono qualcosa di sorprendentemente silenzioso, quando non ci passa sopra il treno.
(Haruki Murakami)
E’ più facile che un robottino atterri in orario su Marte che un treno italiano arrivi puntuale in stazione.
(Microsatira)
Oggi la stazione ferroviaria è diventata una specie di bevanda alcolica, e il turismo uno stupefacente.
(Paul Morand)
Ogni volta che viaggio in treno, poco prima di arrivare, mi prende un panico tremendo. Soffro di ansia da pre stazione
(CambioAbito, Twitter)
C’è qualcosa nel fischio di un treno che è molto romantico e nostalgico e pieno di speranza.
(Paul Simon)
Forse la felicità si trova solo dentro le stazioni?
(Georges Perec)
Il treno, con i suoi agi di tempo e i suoi disagi di spazio, rimette addosso la disusata curiosità per i particolari, affina l’attenzione per quel che si ha attorno, per quel che scorre fuori del finestrino. Sugli arei presto s’impara a non guardare, a non ascoltare.
(Tiziano Terzani)
E i treni scivolano
tra la notte e la rugiada,
lanciando al cielo
il fumo dei passaggi
e facendo del fischio
il più rauco saluto dell’aurora.
(Marino Muñoz Lagos)
Questi treni italiani hanno quasi l’andatura di un funerale americano.
(Henry James)
Io non ho la cabina, io mi sono permesso, per non gravare sul bilancio della società, di prendere un biglietto di seconda. La terza, come sa, l’hanno purtroppo abolita.
(dal film: Il secondi tragico Fantozzi)
Quando ti senti veramente solo prendi un treno di pendolari all’ora di punta e capirai che la solitudine non è poi così male!
(Flavio Oreglio)
– Cosa fai nella vita? – Aspetto il treno giusto. – E poi? – Poi salgo e mi siedo nel posto sbagliato.
(AlbertHofman72, Twitter)
È bello fuggire se ti sembra giusto e lo vuoi: mentre chiudi la porta alle spalle ti senti più vivo, la strada è sempre prateria sconfinata e il treno, è una lunga promessa. Ma quando il treno si muove, il vagone diventa una gabbia senz’aria, il domani un tunnel che ti condurrà chissà dove.
(Oriana Fallaci)
Il treno passa una volta. Sòla
(GMartelloni, Twitter)
I treni italiani sono luoghi di confessioni di gruppo e assoluzioni collettive: perfetti, per un paese che si dice Cattolico.
(Beppe Severgnini)
Morire, è come saltare da un treno in movimento; si vedono soltanto i tre fari rossi dell’ultimo vagone che si allontana. Tutto continua senza di voi, senza un istante di ritardo.
(Paul Morand)
Nell’universo della Torre, il fato sapeva essere misericordioso come l’accendino che gli aveva salvato la vita e doloroso come il fuoco che il miracolo aveva acceso. Come le ruote del treno in arrivo, seguiva un corso di logica spietata e travolgente brutalità, un corso contro il quale si potevano opporre solo l’acciaio e la dolcezza.
(Stephen King)
Sono belli i trenini che facciamo alle feste, vero? Sono i più belli del mondo… perché non vanno da nessuna parte.
(dal film: La grande bellezza)
Vuoi prendere un treno di notte, | pieno di paralumi e di damasco per dormire, | sennò a che serve un treno.
(Lucio Battisti, La sposa occidentale)
Svegliarti, all’alba: col peso delle dita assonnate,
prima che suoni la sveglia, prima del viaggio; prima
che le sale d’attesa della stazione, i binari
prendano possesso di noi, avvolgendoci con l’involucro di metallo,
con il freddo. La luce sta appena montando le sue installazioni,
estrae dal buio i vestiti ripiegati, i libri…
(Marzanna Bogumila Kielar)
E’ stato fatto uno studio sulle tre frasi più sentite a New York City. La prima è: “Ehi, taxi!”. La seconda è: “Qual è il treno per andare a Bloomingdales?”. E la terza è: “Non si preoccupi, è solo una ferita superficiale”.
(David Letterman)
Se sei salito a bordo del treno sbagliato, non ti serve a molto correre lungo il corridoio nella direzione opposta.
(Dietrich Bonhoeffer)
Macchinista, fuochista, ferrovieri, facchini, affini, collaterali, uomini di fatica!
(dal film: Totò a colori)
Le stazioni sono una mia vecchia passione. Potrei passarci giornate intere, seduto in un angolo, a guardare quel che succede. Quale altro posto, meglio di una stazione, riflette lo spirito di un paese, lo stato d’animo della gente, i suoi problemi?
(Tiziano Terzani)
Un consiglio sui treni: l’importante non è dove vanno l’importante è decidere di prenderli.
(Dal film: Polar Express)
Si prende sempre un treno per andare da qualche parte. Sul bordo della banchina sfilano mani e fazzoletti.
(Louis Amade)
I tempi in cui si cominciava | la guerra santa dei pezzenti: | sembrava il treno anch’esso un mito di progresso, | lanciato sopra ai continenti.
(Francesco Guccini)
Non c’è treno che non prenderei, non importa dove sia diretto.
(Edna St. Vincent Millay)
Avete mai confuso un sogno con la vita? O rubato qualcosa pur avendo i soldi in tasca? Siete mai stati giù di giri? O creduto che il vostro treno si muovesse mentre invece era fermo? Forse ero pazza e basta, forse erano gli anni ’60 o magari ero solo una ragazza interrotta.
(dal film: Ragazze Interrotte)
O, quale impresa grandiosa dello spirito è questa scoperta! Ci si sente potenti come i maghi dell’antichità! Attacchiamo il cavallo magico alla carrozza e lo spazio scompare! Voliamo come le nuvole in tempesta, come gli uccelli migratori in viaggio. Il nostro cavallo selvaggio sbuffa e ansima, dalle su froge esce un fumo nerastro. Non avrebbe potuto Mefistofele volare più velocemente insieme con Faust sul suo mantello!
(Christian Andersen)
I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L’orizzonte dev’essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua. Ci dev’essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è viaggio.
(Erri De Luca)
Gli unici biglietti con cui tento la fortuna sono quelli del treno
(ItsCetty, Twitter)
Se si abita vicino a una stazione, questo cambia completamente la vita. Si ha l’impressione di essere di passaggio. Niente è definitivo. Un giorno o l’altro, si sale su un treno.
(Patrick Modiano)
La più grande rivoluzione politica fatta in Italia nell’ultimo secolo, la marcia su Roma, è stata fatta con il suo capo e organizzatore nella cuccetta di un treno.
(Umberto Eco)